L’iniziativa di Interspac si rivolge a tutti gli interisti che siano interessati a diventare proprietari dell’Inter attraverso un investimento più o meno grande. Si tratta di un’iniziativa di azionariato popolare, la prima in Italia per una grande squadra. Intendiamo lavorare insieme all’attuale proprietà dell’Inter per valutare come l’ingresso di un capitale portato dai tifosi possa diventare possibile. Per quantificare l’interesse in questa iniziativa abbiamo messo in rete al sito Interspac.eu un questionario (aperto in realtà a tutte i tifosi di società di A e B) in cui si chiede di esprimere un interesse a investire, se ce ne fosse la possibilità, per diventare proprietari dell’Inter (o di altra squadra) e per che importo.
Possono partecipare anche persone, italiane e non, che risiedono all’estero. Il questionario è ora on line anche in inglese.
Per il momento, non ci poniamo un obiettivo preciso. Dipende dai tifosi, rispondendo al questionario, indicare le potenzialità della raccolta. Maggiori sono le potenzialità di raccolta, maggiore è la possibilità di riuscita dell’operazione.
Dopo aver raggiunto un accordo di massima con la proprietà, con cui si intende lavorare. Per chiarire la sequenza degli eventi: chiuderemo a metà luglio il questionario. Dopo l’elaborazione dei dati, che richiederà qualche giorno, intendiamo contattare l’attuale proprietà per iniziare una discussione su un possibile ingresso nella società con capitale apportato dai tifosi. Una precisazione: al momento Interspac è una Società a Responsabilità Limitata (SRL), non ancora una SPAC. Diventerebbe una SPAC (Special Purpose Acquisition Company) nella fase della raccolta se lo strumento per tale raccolta fosse effettivamente quello della SPAC.
Abbiamo intenzione di combinare risorse che provengono da tre fonti: tanti interisti che, individualmente, possono contribuire per importi limitati; qualche centinaio di interisti che possono individualmente contribuire per importi più elevati; un gruppo ristretto (3-4) di investitori istituzionali che potrebbero contribuire ognuno per importi consistenti (come accade nel Bayern per Allianz, Audi e Adidas). Queste risorse potranno aggiungersi a quelle dell’attuale proprietà per rafforzare l’Inter.
Il modello, anche se le caratteristiche specifiche potranno variare visto il diverso contesto legale, è quello del Bayern, società che è di proprietà per il 75% circa di un’associazione comprendente centinaia di migliaia di tifosi, mentre il restante 25 per cento è di proprietà, in egual misura di tre grandi imprese (Allianz, Audi, Adidas). I tifosi controllano un consiglio di sorveglianza che definisce le linee guida per la gestione del Bayern, mentre la gestione giornaliera viene affidata a manager professionisti.
No. Si tratta di un investimento per diventare proprietari. Al momento della raccolta si spiegherà in dettaglio quale modello di gestione si intende seguire per garantire che l’Inter non accumuli perdite. Ciò detto, ci almeno sono tre motivi per pensare che l’apporto di capitale fresco da parte dei tifosi possa aiutare la sostenibilità dei conti dei club calcistici. Primo, in questo momento, tale capitale rimpiazzerebbe finanziamenti a debito contratti spesso a tassi di interesse elevatissimi, con un risparmio ingente di risorse. Secondo, il capitale fornito dai tifosi è più stabile il che facilita la pianificazione di medio termine (pensiamo alla ristrutturazione o alla costruzione di un nuovo stadio). Terzo, pensiamo che l’azionariato popolare crei un legame più stretto tra tifosi e squadra, portando a entrate più elevate dalla vendita di biglietti, di prodotti e di pubblicità (come il caso del Bayern suggerisce).
La quota minima non è stata ancora determinata anche se il questionario indica come prima fascia “da 500 a 1000 euro”. Una questione correlata è se sarà possibile avere una “proprietà multipla” di una quota. Nulla impedisce a più tifosi di mettersi insieme e comprare una quota, ma alla fine, probabilmente, ci potrebbe dover essere un singolo nome. In ogni caso non sarà certo un’iniziativa di “elite”. Già ora decine di migliaia di interisti hanno espresso interesse a investire nell’Inter.